Riunione Omicron Beta del 21/09/2022
L’incontro di mercoledì scorso degli associati di Omicron Beta, del Comitato Scientifico e di una delegazione di studenti della ICOMM ha rappresentato per l’associazione la conferma che la strada intrapresa da Oliviero Bonetti sia quella giusta per cambiare le sorti dell’osteopatia sempre più emarginata in un ruolo che non le appartiene.
L’incontro che si è tenuto presso la scuola di osteopatia ICOMM a Roma ha visto la partecipazione in presenza di più di 60 persone ed almeno altre 30 collegate via webex e tra queste importanti figure del campo medico, biologico ed universitario.
Il Dott. Bonetti ha aperto la serata ribadendo le origini e gli obiettivi dell’ Associazione di Ricerca da lui fondata.
Omicron Beta si prefigge lo scopo di rileggere le intuizioni di Still (padre fondatore dell’Osteopatia) secondo le moderne conoscenze scientifiche, di studiare e divulgare principi osteopatici, di provare potenzialità e limiti, di accrescere le conoscenze, tutelare e preservare l’Osteopatia.
E’ stata sottolineata l’importanza di avviare gruppi di ricerca su: Infiammazione, Campo oncologico, Meccanica del nucleo cellulare, Progetto Cannabis con l’intenzione di realizzare pubblicazioni scientifiche.
C’è stato poi un intervento del biologo ricercatore Valerio Chiurchiù che insieme a Bonetti ed AJ De Koning ha manifestato la loro idea di realizzare un progetto che abbia come obiettivo la misurazioni di marker specifici del processo di risoluzione dell’infiammazione dopo trattamenti osteopatici.
Per i non addetti all’osteopatia Bonetti ha fornito anche alcuni elementi a supporto della comprensione del tema della serata che verteva sull’osteopatia in ambito oncologico. Bonetti ha parlato dei concetti osteopatici di “Correlazione tra struttura e funzione”, di “Globalità del corpo” e di “Autoregolazione ed autoguarigione”.
La presentazione magistrale del Dott. Fabio Calabrò sulla “Guerra al Cancro” ha rappresentato il punto più alto della serata.
Tutti i partecipanti hanno potuto comprendere al meglio quanto questa malattia sia insidiosa e subdola e come l’ambiente meccanico giochi un ruolo fondamentale. Irrorazione, innervazione , sistema endocrino, trasporto attraverso i fluidi sono solo alcuni degli elementi da tenere in considerazione. Il concetto più interessante emerso nel corso della visione delle slides è quello del microambiente. Calabrò ha fatto capire quanto sia difficile correre dietro a tutte le mutazioni cellulari che caratterizzano il tumore, forse il nuovo modo per combattere questa malattia è lavorare sul microambiente.
E l’osteopatia che tramite il sistema fasciale lavora sulla matrice extracellulare potrebbe rappresentare una ulteriore arma a disposizione per la cure oncologiche?
Tutto il mondo scientifico se lo augura, c’è tanta strada da fare ma i presupposti sono più che interessanti.